Questa è una missiva per il Maestro Shirai. Averla scritta per Gianfranco mi ha onorato.
Tutti HANNO il DIRITTO di sbagliare, tutti Maestro Shiari compreso.
Dopo l'allenamento con la JKA era stato invitato dal Maestro Shirai a lasciare il suo corso. Alla fine il Maestro aveva chiesto anche a me se avevo intenzione di "lasciare" con immediatezza, cosa che lo ha stupito, gli ho risposto che IO ho una sola casa, la FIKTA.
Caro Maestro,
la mia non vuole essere una lettera di scuse o di semplici giustificazioni ma solamente la segnalazione di un malessere che mi attanaglia da diverso tempo. Certo non nei suoi riguardi o della sua tecnica che per me ha un valore assoluto.
Pero mi piacerebbe farle conoscere ugualmente le ragioni di una “
azione” magari sbagliata anche se alle volte per capire non esiste altra strada che l’errore. Come lei dice spesso: “
non sbagliare” purtroppo siamo tutti umani, per nostra fortuna!
Le ragioni del mio malessere hanno radici profonde e datate. Dai tempi della fuori uscita del mio maestro Maurizio ho vissuto, solo, la mia vita, la mia palestra, il mio “
insegnare”.
Da quando ho iniziato, il mio percorso mi sono spesso mescolato con l’attività politica e gestionale dei vari Comitati, Comitati gestiti da persone capaci ma anche da persone che non hanno permesso la crescita di quanti erano sottoposti al “loro” volere e rendendoli succubi di una gestione padronale contraddicendo in maniera evidente il suo insegnamento.
Lei insegna di praticare insieme, di crescere nel confronto e nella pratica del confronto, lei insegna la lealtà, il rispetto e sinceramente tutto questo da anni la Regione Veneto non lo vive più. Vive un essere subalterni sempre e comunque, non c’è rispetto per i gradi, per la capacità, non c’è rispetto per l’”anzianità di pratica”.
Le persone che non portano acqua fresca sono viste male se non osteggiate, tutti devono portare, solo portare. Nulla viene condiviso se non le frustrazioni del dopo gara o dopo allenamento dove viene sempre evidenziata la negatività e non l’essere cresciuti, si anche sbagliando e perché no, siamo uomini non robottini con cui giocare a piacimento! Queste persone hanno gestito per proprio conto e per proprio interesse la Regione al punto tale che, come per il film “
Highlander” ne è rimasto solo uno e se andiamo avanti di questo passo…...
Come avrà notato da diversi anni molti tecnici e società prestigiose hanno abbandonato non solo il Veneto ma la stessa FIKTA e la sua persona non ultima la Iefeso del Maestro Bacchilega.
Avevo cercato, con la mia candidatura a Presidente, di portare rinnovamento, avevo la fiducia di collaboratori autorevoli, un Vicepresidente presente e dei consiglieri che credevano veramente nel rinnovamento e, cosa è successo? Sempre no a tutte le scelte del Comitato, sempre no per questa o quella persona e quando chiedo perché mi viene detto che quel Maestro ha la sua fiducia, che lui è il suo delfino, e se noi volessimo cambiare? Che male ci sarebbe?
Certo la sua autorevolezza non è messa in discussione ma la FORMA non è mai stata ne percepita ne attuata, al momento delle consegne, mai avvenute tra presidenti ci sono rimasto malissimo.
Tutto mi ha portato solo dolore! Un dolore che mi ha portato all’andare ad uno stage JKA Italia, e allora apriti cielo tutti addosso senza pensare al bene che ho fatto alla Regione, al prestigio che ho portato con Marina, alla Federazione. Solo l’errore viene considerato e il lato positivo della mia partecipazione non ha nessun valore?
Tornado ai motivi delle mie dimissioni le faccio rilevare che in questa Regione non ci si confronta
, ci si scaccia e caccia come prede e predatori.
Vivere queste misere realtà mi ha portato a considerare altre strade, altre frequentazioni, per altri interessi da coltivare. Ho atleti prestigiosi, pensavo di garantire loro un futuro ancora più prestigioso di quello offerto dalla Federazione, pensavo alle belle parole dettemi, ai vantaggi che una scelta “diversa”, mi avrebbero dato, ci sono cascato, non ho pensato ai lunghi anni di pratica in Fikta, non ho pensato al dolore che potevo arrecarle. Mi scuso di questo e mi auguro un suo ripensamento per quanto riguarda la mia presenza nel suo Dojo.
Oss Sensei, spero di rivederla presto, molto presto!