Un giorno, svegliandomi, ho pensato; come vorrei festeggiare i miei primi 50 anni? La risposta è quasi stata simultanea, festeggerò il mio compleanno con una buona giornata di karate oltre che con i miei figli e mia moglie.
La mia giornata inizia con la sveglia alle 5.30 e dopo una rapida colazione ( caffe e latte, un bicchiere!) e una sana lavata di denti e viso mi appresto, correndo a prendere il vaporetto delle 6.17. Immancabilmente trovo Piero Citon in compagnia del suo collega che inizia a prendermi in giro per l'alzataccia, se sapesse che non ho dormito tutta la notte per paura di non sentire la sveglia..... .
Quello del viaggio è un piacevole intermezzo prima dell'inizio della lezione del corso particolare tenuto dal mio Maestro. La lezione, che non sto qui a raccontare, termina alle 8.00, questa mattina non devo andare a lavorare, è il mio compleanno, già, ho sempre festeggiato la mia festa, sin da piccolo, facendo solo quello che mi piace, come gli altri giorni insomma!
All'arrivo a casa, un bacio dalla mamma, che nonostante l'età si ricorda e un abbraccio da Manuela che immancabilmente mi ricorda come stiamo invecchiando, bene dico io!
Alle 15.30 ancora in viaggio per il Centro Sport e Cultura.
Esami di passaggio kyu, anche questo è un regalo che mi sono fatto, tutti i ragazzi hanno contribuito a renderlo ancora più prezioso venendo promossi. Forse hanno capito che quello era il regalo più prezioso da fare al loro Maestro.
Alle 18.00 lezione con i miei amici più cari, Stefano, Gianfranco, Massimo e, ma si anche Daniele che sempre brontola ma in definitiva è un buono. Un ora e poi altra bevuta Coca e Birra. La serata in famiglia trascorre serena e gioiosa scherzando sui miei 50 anni. Io parlo sempre dei miei primi 25, figuratevi adesso dover parlare degli altri 25, che tra l'altro sto vivendo con la mia adorata moglietina.
Comunque, il regalo vero, quello a cui tenevo di più era lo stage che ho organizzato costringendo Luciano ad esserne il conduttore. Ci siamo trovati alle 8.50 a Sant'Alvise, Luciano non c'era, purtroppo il maestro Kase ha avuto bisogno della sua presenza, e Luciano da buon allievo ha preso il primo aereo per raggiungere il suo maestro di karate prediletto a Parigi.
Sono solo!
Solo ad affrontare tutta la durata dello stage.
La notte passata insonne, questa volta a pensare al programma, mi trova imbarazzato, timoroso. La sincerità va sempre messa al primo posto. Iniziamo lo stage con una novità assoluta per il Centro, avremo anche una bellissima ragazza che ci fa da regista. Federica passa fra di noi con passo delicato come il suo occhio che inesorabilmente fissa i nostri gesti e forse la nostra "vera" anima.
La lezione inizia, Zuki, yakuzuki, iori ashi kizami, zugi ashi yaku, finalmente spazio e ancora spazio, il parquette, 10 passi senza fare mawatte, poi ancora Kihon, spostamenti, devo dosare i livelli tecnici presenti. Devo dosare la fatica per l'età, mi ero detto.
Tutto si perde, i miei comandi vengono spontanei, la notte a pensare non c'è più, ha lasciato spazio alla fantasia del momento, all'energia che traspirate tutti. Mi accorgo che state tirando come matti e Marco quasi sviene, poi si riassesta e non molla più, è il più piccolo e forse il più grande.
Le tre ore volano ma non è ancora finita in onore al maestro Kase mi accingo a farvi vivere, solo in parte, un mio vecchio momento, mi accorgo che siete stanchi, ma io aspetto il vostro regalo, il vostro sudore!
Davide Rizzo