F.I.K.T.A. (Federazione Italiana Karate Tradizionale e Affini)
A tutti gli Arbitri Nazionali
M° Hiroshi Shirai
Gentilissimi,
ho assistito al Trofeo delle Regioni ed ho notato due diversi modi
di fare kumite: uno, vedeva l'agonista più concentrato, più attento
a cercare di sviluppare un'azione decisiva, a cercare di portare
una tecnica Todome con il massimo controllo, tale da essere definitiva
per potessi aggiudicare il punto, ciò vuoi dire che quell’agonista
ha pazientemente, attentamente e costantemente allenato prima il
Kihon lppon Kumite, quindi, il Jyu lppon kumite, e cosi via, sino
a giungere al Jyu Kumite con un alto grado di conoscenza e consapevolezza
delle proprie possibilità; l’altro, vedeva l’agonista muoverei in
continuazione, saltellando qua e là, cercando, talvolta, di portare
una tecnica visibilmente con scarsa convinzione della sua riuscita,
contando, eminentemente, sulla “fortuna“ di vedersi aggiudicato
un punto, ciò vuol dire che quell'agonista non ha avuto pazienza
e costanza nel seguire le due fasi di allenamento fondamentali,
il kihon Ippon Kumite ed il Jyu Ippon Kumite, per poter giungere
adeguatamente preparato al Jyu Kumite.
Da
questa premessa si possono capire le motivazioni del verificarsi
di diversi incidenti, più o meno gravi non giustificabili.
Deve essere ben chiaro per tutti che non ci
deve essere "contatto" nel modo più assoluto.
Quando ciò si dovesse verificare occorrerà
pensare immediatamente alla non assegnazione di alcun punto e
all’entità della sanzione da comminare.
0ccorre che l‘Arbitro Centrale mantenga costantemente
viva e pronta la propria attenzione, al punto che deve essere
in grado di avere la sensibilità che "qualcosa” sta per accadere,
quindi laddove possibile prevenire e/o essere inflessibili e severi
nell'assegnazione delle sanzioni in caso di contatto.
Certo, non sono cambiate le regole! L‘Arbitro
Centrale deve continuare a sanzionare il Keikoku laddove si ha
un certo tipo di combattimento, leale, sereno e rispettoso, in
cui l'incidente può fortuitamente accadere, ma occorre essere
drastici e rigidi quando il combattimento si evolve in un modo
disordinato e rissoso, comminando, senza alcun timore, direttamente
Chui ed anche Hansoku.
0ccorre, quindi che l’arbitro Centrale sia
adeguatamente preparato al punto di essere in grado di assumersi
totalmente le proprie responsabilità.
Per contro, se è vero, come dicevo, che bisogna
essere inflessibili e rigorosi in caso di contatto, è altrettanto
vero che l’arbitro Centrale, coadiuvato dai giudici di sedia,
deve avere la capacità di individuare e di vedere il punto pieno,
cioè l’Ippon.
L'Arbitro Centrale, dotato della necessaria
preparazione ed esperienza, deve essere in grado di "leggere",
con grande tempestività, prontezza di riflessi ed in frazioni
di secondo, come ed in che modo si è sviluppata l’azione che è
culminata con una tecnica, che solitamente viene premiata con
un Wazaari, ma che "vista“nella sua interezza merita l’Ippon.
Ho notato molto spesso che per tecniche valide
per l’Ippon l'Arbitro Centrale, dimostrandosi timoroso, insicuro
ed impreparato, si è rifugiato nell’assegnazione del solo Wazaari.
Ho notato, inoltre, che molti Arbitri Centrali
nella "foga di vedere“per forza la possibilità di assegnare un
punto, trascurano, spesso, di porre l’attenzione "come“ la tecnica
viene portata, dimenticandosi cosi di uno dei cardini fondamentali
del Karate Tradizionale: l’efficacia della tecnica dipende fondamentalmente
dalla postura dell'intero corpo, la parte inferiore ben stabile,
in equilibrio e fortemente radicata al suolo, la parte superiore
eretta, direttamente connessa alla parte inferiore, utilizzando
in modo armonioso e fluido il movimento delle anche per massimizzare
l'energia della tecnica portata.
Questo significa che l’arbitro Centrale non
deve assegnare alcun punto se la tecnica manca di quanto sopra
descritto, ma avere il coraggio di annullarla con Tachi.
Questo modo di condurre
un combattimento deve cambiare.
Oggi abbiamo tanti Arbitri Nazionali
ma pochi sono quelli in grado di condurre un combattimento con
sagacia, responsabilità, conoscenza, capacità ed abilità, per
cui sappiate che da ora innanzi in tutte legar e federali la Commissione
Superiore Federale si attiverà in modo particolare per osservare
l’operato degli Arbitri Centrali, i quali, se insistono in una
direzione giudicata inidonea, mostrando, quindi limiti di preparazione
ed incapacità nel non "vedere", verranno, dal responsabile di
gara, prontamente sostituiti e non più convocati per l'anno sportivo
in corso.
Questa lettera vuole essere un
RICHIAMO
e, nello stesso tempo, un
INVITO a prepararsi di più e
meglio, con maggiore impegno, per fare crescere se stessi e rendere
piacevolmente visibile ed apprezzabile il kumite di gara del Karate
Tradizionale.
Oss!!!
La Commissione Superiore
Federale
Il Presidente
Hiroshi Shirai