Mi racconta Michele, un mio ex allievo ( si allena ancora da noi e con me ma non mi considera più il suo maestro ) che incontrando Luciano in treno gli dice: "... Da quando Davide fa GoshinDo lo vedo molto migliorato, più sicuro e ancora più determinato e abile in quello che fà, propone ed insegna" Luciano, sorridendo gli risponde: " non è perchè fa goshindo ma perchè si sta allenando sempre di più, va dal Maestro un sacco di volte e, sorridendo, lo vede più di me".
In effetti in questi ultimi due/tre anni ho passato ancora più tempo con lui Maestro Shirai. Da quando, nel 2004, è venuto a mancare il Maestro Kase con la sua
Shotokan Ryu Kase Ha Instructors Accademy (ex
WKSA) mi sono venuti meno tutti gli impegni Europei, Andorra, Irun, Olanda, Spagna ecc... ho sentito che mi mancava il contatto, l'allenamento assieme agli altri.
PS. Luciano è il mio Maestro da sempre, l'unico, i suoi allenamenti sono i migliori che io abbia mai fatto e l'entusiasmo della scoperta e della ricerca con lui non è mai venuta meno.
Ma gli allenamenti con il Maestro Kase erano qualche cosa di grande, di unico e di speciale come speciale era l'ambiente in cui entravi.
Il "
Reale" lo toccavi con mano, la
fatica era vera la
sensazione della paura e dell'andrenalina era reale e così ha iniziato nuovamente a ri/percorrere l'antico principio, "
sei il Maestro non viene da me vado io da lui" e così ho deciso che dov'era il Maestro io ci andavo.
Firenze, Lucca, Milano, Bologna, Ferrara, Abbiategrasso in questo ultimo anno l'unica parte dell'Italia nella quale non sono andato è stato il Sud e Isole.
Viaggiare da soli, o in compagnia, è solo una questione di accordo e costi, certo, seguire il Maestro costa, ma chi cazzo se ne frega dei soldi, lo so che state ridendo o pensando, "beato lui che può" chi mi conosce sa che non ho molti mezzi se non quelli del mio lavoro ma è una questione di priorità seguire e migliorare me stesso.
Alla fine chi e cosa conta di più se non se stessi? Egoismo? forse si, ma ognuno segue la propria strada per il miglioramento, spesso devo mediare con la famiglia e i miei tempi di palestra, volutamente non vado a Milano una volta al mese perchè è di Giovedì, il giorno in cui insegna Luciano, figurarsi se manco ad una lezione del mio Maestro, manco zoppo o morto!
Milano sarebbe stata un'opportunità e una tappa molto importante per me ma la fede nel Maestro è troppa per lasciarlo solo una volta su tre/quattro lezioni mensili.
Il Maestro Shirai è il Maestro dei Maestri e quindi anche il mio ma in un ambito diverso, comunque anche con lui l'impegno richiesto è massimo, la precisione e la concentrazione devono evolversi lezione dopo lezione. I suoi insegnamenti nel kumite devono diventare "legge" e io razionalizzo per capire come trasmettere, nonostante le mie difficoltà fisiche, su come trasmettere alle mie cinture nere il suo sapere che diventa mio.
Penso agli agonisti, solo una, Francesca
e alle sue aspettative e mi chiedo se sia in grado di seguire le pre tattiche che le sto insegnando, se le farà sue,
dubbio mostruoso,
l'ego è sempre in agguato e il terreno degli altri è più praticabile, ma, vedremo, spero non rimanga delusa se qualche cosa va storto ma il gioco è gioco e la sconfitta e la vittoria si eguagliano, l'importante è mettersi sempre alla prova.
Quante volte ho chiesto a tutti, miei colleghi di corso compresi, di venire con me dal Maestro, quanti SI poi diventati NI e quindi SILENZI ho sentito, quante aspettative andate deluse.
Poi però si chiedono come mai migliori,come mai sei diventato più "bravo" come mai apprendi prima di loro,provano una sorta di invidia per la tua possibilità di girare, di andare agli stage, poi però capiscono con molta umiltà che alla fine tu ti alleni di più, stai nell'acqua di più, sudi di più e che pertanto è giusto tu sia "superiore" a loro se non altro per il fatto che ti alleni di più. Se provate questa sensazione nei confronti di qualche vostro compagno l'unica cosa che posso dirvi è ALLENATEVI di più di lui!!
Ho imparato a fare mio anche
MU SHOTO KU, devo ancora imparare a staccarmi da tutti, difficilissimo per me e il mio carattere, ma prima o poi ci riesco, magari quando non avrò più allievi a cui insegnare e, se andiamo avanti così, non manca molto tempo visto che anche fra i miei allievi più anziani non c'è proprio tutta questa voglia che dicono di avere. Molti di loro non hanno mai aderito "
spontaneamente" ad un'iniziativa, spesso devo dire cento volte che c'è uno stage ma sono come parole al vento non comprendono che andato il Maestro tutto cambierà,
non potranno mai più dire "io c'ero, io l'ho conosciuto, mi sono allenato con lui".
Seguire tutto, Karate Shotokan, Goshindo, il Maestro non perdere nessuna o pochissime occasioni ed ecco allora che appare la via per il miglioramento!
Allenare, praticare e sopratutto prendere coscienza che quello che si fà è bello.
Karate No Shugyo Wa Issho De Aru - Il karate si pratica tutta la vita
L'altro giorno su Facebook ho avuto uno scambio con il mio primo
Maestro De Michelis che mi chiede come va ed io :" Bene, gli rispondo continuo a praticare Karate tutti i giorni perchè mi
piace, mi
diverte e sopratutto mi fa
bene" (
Karate No Shugyo Wa Issho De Aru - Il karate si pratica tutta la vita ) è vero, il karate si pratica tutta la vita e tutti i giorni, mentre vedo molte persone che non seguono questo valido principio, che pensano che il Karate-Do sia una pratica, una ginnastica da seguire e fare un paio di volte per un paio d'ore alla settimana, che non si impegnano in corsi estenuanti ( che non se ne fanno più perchè mancano le materie prime "allievi") che non seguono gli ultimi Maestri che non si muovono dalla palestra alla quale sembrano incollati con la presunzione che quello che si fa sia anche troppo!.
e lui serafico :"
..Ciò che noi siamo oggi è il frutto di quello che abbiamo "commesso" e/od "omesso".
Quanta ragione in questa semplice frase, quanto sapere, quanta trasmissione di verità!!
Oss
Davide Rizzo