Non perdere mai la stabilità della vostra mente.
Ultimamente questo è il principio sul quale stiamo lavorando, tecnica su tecnica, in movimento, staticamente, la mente non deve mai fermarsi mantendosi stabile.
Nei due corsi oramai rimasti in palestra noto sempre, non senza soddisfazione, il progredire dei miei giovani e meno giovani allievi ( parlo tecnicamente) . Quando parlo loro vedo attenzione, atteggiamento positivo, soddisfazione e moltissime altre cose belle, non lo noto nell'approccio alla tecnica. Essa esprime sempre un pò di immaturità sia nell'approccio che nella comprensione.
Noto ad esempio che nel corso
delle nere l'approccio alla tecnica giusto, per alcuni c'è maturità e voglia di sperimentare per conoscersi, altri invece non si spostano di una virgola dal loro incessante atteggiamento che anche se non passivo non permette loro il salto di qualità che meritano, e perchè? Perche si lasciano andare in modo scorretto, permettono alla mente di non comprendere che deve fare uno sforzo.
Per alcuni questo sforzo è piccolo, per altri immane ma pur sempre di sforzo si parla. Pigrizia questa dovete combattere, la pigrizia di fare le cose.
L'essere pigro è un male moderno del genere umano di oggi perchè tutto viene dato gratis e a poco prezzo, spesso anche a rate, una volta dovevi lottare per mangiare, lottare perchè c'erano meno donne che uomini in giro o il contrario oggi, oggi lottano le donne per un uomo, ieri lottavamo noi!
Forse nella loro mente tutto si sta modificando, è solo concettualmente comprendono, poi, però il corpo fa altro, perche la mente non è stabile ma è centata su se stessi.
E' una gran perdita di tempo e di energia permettere alla mente di mal governare il nostro corpo e il nostro agire, essa deve essere a nostra completa disposizione con purezza di intenti.
Lo so sono parole pesanti e difficili, così com'è difficile scriverne e parlarne, ma deve rimanere traccia del mio pensiero, altrimenti, poi, vi resteranno solo le cose che più vi hanno colpito, così invece troverete sempre punti di riflessione e di memoria nascosta.
Faccio un esempio valido per le nere:
Stiamo facendo Kihon, ci ho pensato molto prima di proporlo, l'ho sperimentato e ho visto che oltre a funzionare, esso mi permette di liberare la mente senza perderne stabilità.
Oi zuki - Yaku zuki
- Ren zuki - Oikomi - Oikomi yaku zuki - Oikomi yaku zuki kaeashi uraken.
Semplice, vero? Si semplice dopo 20 30 ripetizioni a vari livelli le tecniche fluiscono con rapidità e velocità, ma... qualche cosa ogni tanto si ferma, si blocca, perchè? Perchè si pensa, si razionalizza perchè si pensa che così facendo, pensando, la tecnica si manifesta meglio.
Sbagliato! La mente deve governare il movimento obbligando il corpo, non alla riflessione, ma all'azione senza fermarsi.
Faccio un esempio valido per le colorate:
Quando ci applichiamo nel Kihon noto due atteggiamenti sempre differenti da loro, avete un approccio di un tipo nell'uso delle braccia, un altro nell'uso delle gambe.
Nel Kihon di Verde , per esempio, dobbiamo eseguire
Ren tzuki e gedan barai, in questa tecnica, tra l'altro molto complicata ma molto formativa per la stabilita nell'uso del corpo e della mente, dobbiamo eseguire due monenti diversi, il primo con forza e vigore il secondo con pressione e stabilità mentale, passare da un atteggiamento veloce e forte ad un atteggiamento forte ma lento, pressante!
Questo non è ancora concettualmente compreso. Vengono attribuiti due valori diversi a due cose uguali, attacco e difesa differiscono solo per lo scopo non per l'utilità, la difesa è sempre più importante dell'attacco, essa ci permette di rimanere vivi difronte all'avversario.
Nei calci c'è uno stravologimento della mente che non accetta il fatto di dover essere precisa, manca la motivazione a farlo. Sembra che il fare i calci sia secondario rispetto alle tecniche di braccias, ma riflettete sull'utilità delle radici nelle piante.
Dovete rivalutare il vostro atteggiamento, riconsiderare l'uso della mente per renderla stabile, l'uso delle anche per sentire la parte bassa del corpo.
Tornando al titolo... mente e corpo sono una cosa sola ma la mente è in capo a tutto, è quella che ci aiuta o ci frega.
Aiutiamola a non fissarsi, a non percepire solo una cosa, mandiamola nella quarta dimensione.
Questa la dovete capire da soli!
Facile a dirsi ma, come sempre, difficile a farsi! Mente stabile era uno dei precetti in cui insisteva il
Maestro Kase, mente stabile non perdere mai la stabilità della mente nemmeo nelle avversità della vita. Quando ci apprestiamo ad effettuare movimenti veloci, esplosivi, profondi oppure contrariamente lenti la nostra mente manda inpulsi diversi, sensazioni diverse! Quando vi dò i comandi di un kata, ad esempio, se urlo, se mi impongo di passare energia, tutto avviene con semplicità e fermezza della mente, il vostro corpo risponde velocemente, ma se dico Ajime vi demotivate, è come se una lucina si spegnesse dentro di voi.
Deve accadere il contrario!
Un esempio classito del "
perdere la stabilità della mente" l'abbiamo nel Kumite, l'altro rompe il nostro equilibrio mentale, quando saltiamo, quando ci postiamo il nostro equilibrio mentale si sposta nel piede, nelle spalle, nel corpo in generale, esso sussulta con in nostri piedi, fisicamente questo è un livello.
Quando stiamo per attaccare, o veniamo attaccati, una finta, lo sguardo che si fissa in un punto questo non è concenmtrarsi e rendere stabile la mente, questo in termini zen equivale alla morte della mente, dobbiamo cambiare il concetto di stabilità.
Stabilità della mente deve essere inteso come... " la mente è dove deve essere, come il sangue, come l'ossigeno nel sangue" dentro di noi in modo dinamico non in modo statico, la staticità è come la rigidità, se mi irrigidisco il mio corpo si ferma, la mia mente si colloca nella spada dell'avversiario e non percepisco più il suo movimento di energia.
Cerchiamo di lavorare su questo aspetto importantissimo del Budo, Karate come Budo, Karate come Goshin, Karate come espressione di Kime.
Oss
Davide Rizzo