Non è con poco
imbarazzo che mi appresto a rispondere a Roberto Zammattio sul
mio rapporto con i miei allievi.
In primis vorrei dirvi
che Voi non siete MIEI, voi appartenete al mondo e a Voi stessi,
premesso questo sinceramente non so da dove cominciare e probabilmente
sarebbe corretto iniziare come a fatto Roberto dalla fine e cioè dal
mio rapporto con Roberto e per questo con un allievo.
Zio Zam così lo chiamano alcuni è un
tipetto molto stano, alle volte il suo ardore e la sua indisponente
disponibilità lo portano ad avere comportamenti un po folli
e molto fuori dal normale, detto questo devo dire che se tutti i
miei allievi fossero come Lui io sarei nominato santo ancor prima
di morire, spero tardissimo.
Bene, il mio rapporto con voi? Vi voglio
un sacco di bene! Logicamente,
come un buon padre anche io ho le mie preferenze che cerco di mascherare il
meno possibile anche perchè come avrete capito sono un libro aperto
su questa pagina. Lo so non si dovrebbero avere delle preferenze ma come si
fà a non tenere a: Laura, Veronica,
Filippo, Francesca, Roberto.B, Elia, Chiara Busetto, Isabella, Alice, Enrico,
Gabriele, Pietro, Andrea, Donato, Giulia, Sara, Giacomo, Marco.L, Luigi, Alvise,
Enrico.M, Nicolò, Giovanni,
Federica, Giacomo.I, Luca, Marta, Massimo, Luca.P, Marco.S, Monica, Alberto,
Elisa o Roberto.
Comunque al di la di tutto da quando ho iniziato questo percorso formativo,
questo percorso di insegnamento, il mio unico desiderio, oltre a quello di
migliorare la mia qualità di vita, ero quello di credere di aver qualche
cosa da
dire:
- rispetto alla vita;
- al comportamento:
- all'etica:
- alla morale;
- al Karate.
Perchè ho messo il karate alla fine? Perche
come ho sempre e come continuo a dire:
- la Vita è Karate;
- il Comportamento è Karate;
- l'Etica e la Morale sono KARATE
Di questo ne sono fermamente convinto.
Dicevo, da quando ho iniziato questo percorso ho avuto 206 allievi molti non
ci sono più, altri ci sono ancora (34) altri ancora sono passati nei
corsi con Luciano e spero non abbiano scordato chi ha insegnato loro heian
shodan.
Li ricordo perfettamente tutti, ricordo i loro volti anche adesso
che sono cresciuti, quando li vedo passeggiare per Venezia magari con le
loro ragazze perchè si sono fatti uomini o con le loro mogli
perchè sono
diventati degli uomini bene mi chiedo sempre, avranno capito cosa hanno fatto
per un periodo più o meno lungo della loro vita?
Spesso trovo delle foto, foto di voi, giovani,
piccoli e sbarbatelli anche se avete oramai 20/25/35/40 anni e vedo
una luce diversa, vedo un qualche cosa che assomiglia al Centro Sport
e Cultura.
Vedo questo solo in chi persevera, lotta
contro
la pigrizia e la superbia di arrivare per forza all'agognata
cintura nera.
Quanto mi rompete con gli esami!
Ma avete ragione, continuate a rompere! tanto, rompo ancora io a
°Dan!
Poi vedo
quelli che hanno smesso, mi rattrista questo , ed è la cosa
che durante questi anni ho fatto più fatica ad accettare,
anche qui devo essere sincero ( mai dimenticare il dojo kun) alle
volte mi ha anche fatto piacere che qualch'uno se ne sia andato
perchè rompeva,
perchè non ci teneva ad imparare perche non
voleva imparare,
lo dico sempre non siamo a scuola o al lavoro in palestra non ci
si viene obbligati. Si sceglie.
In voi vedo
la forza del Karate,
però devo
spezzare una lancia in favore delle ragazze, sono stupende. Apprendono
in un modo più veloce e si applicano, a modo loro, molto di
più dei maschietti. Inutile mentire. E' vero.
Alle volte sento alcuni di voi lamentarsi, la spalla, la gamba, lo
studio la morosa ecc... le ragazze? Non dicono niente, vengono fanno
il saluto e si fanno un culo così grande che poi alla fine
diventano veramente brave.
Penso sempre al pre esame di Elisa con un Michielan
annichilito dall'atteggiamento mentale e dalla determinazione di
questa "ragazzina", certo si è abituati
a vedere il karate al maschile ma insegnare alle bambine e alle ragazze
dovreste provare per capire, anzi già che
ci sono nessuno vuole fare un corso per istruttori, così Luciano
mi manda in pensione anticipata?
Il rapporto con i ragazzi, sopratutto con gli
adulti, è sempre un po più conflittuale, c'è
sempre il complesso del Gallo Cedrone, lo trovi sempre il galletto,
in ogno corso ce ne uno!
Anche in
questo caso il rapporto con l'allievo Gallo deve avere una logica
perversa e adottare tutte le streategie necessarie per garantirgli
la sua supremazia, raggiungendo così due risultati:
1) lo fai felice perchè si sente la prima donna;
2) la smette di rompere e finalmente prova ad usare quell'energia
per imparare e capire che ci sono anche altri modi di agire.
Alla fine il "Gallo" capisce e rinsavisce (Ps. per gallo intendo
anche Galline no! senno so già che qualcuno di voi al posto del
termine Gallo legge il proprio nome e cognome!). Tanto sappiamo tutti
di chi stiamo parlando (che perverso che sono)
Ecco, questo è il mio rapporto con voi.
Un rapporto che vuol essere non troppo sereno, non troppo conflittuale,
non troppo amichevole, non siamo amici,
siamo persone che stanno
provando un percorso assieme, che stanno vivendo una stagione straordinaria.
Veramente straordinaria!
Essere amici è un altra cosa, un Maestro non ha amici, non
ne può e non ne deve avere! Solo alcuni di voi, hanno l'opportunità
di conoscermi meglio di altri o frequentarmi più di altri
ma non siamo amici siamo quello che dobbiamo essere Maestro e Allievo.
Non credo sia poco ne per me
ne per voi.
Ricordo un concetto che ho scritto a Chiara Ballarin (altra che ha mollato)
in risposta ad una sua lettera "Alberi Maestri" bellissima tra l'altro
e, anche se redatta in modo privato, spero non se ne sia voluta a male se l'ho
pubblicata ma ripeto, quello che siamo deve essere patrimonio di molti altrimenti
che senso ha vivere.
Sui sentimeni verso il Maestro avevo scritto questa che
può trovare
la sua giusta collocazione anche parlando del rapporto tra Maestro ed Allievo:"......Sentimenti
che alle volte ti fanno pensare di essere e di vivere in un altro mondo. In
un epoca dove la
lealtà, il senso
dell'onore e
il senso
dell'onorare erano profondamente insiti nell'essere
umano. Sai, io, al mio Maestro aggiungo Allievo ho sempre dedicato me stesso
e alle volte,
molto spesso, ho tolto a chi aveva
bisogno di me molte cose, cose che hanno lasciato segni profondi e indelebili,
cicatrici che a fatica si rimargineranno".
Ecco questo è solo una parte del mio rapporto con gli allievi, l'altra,
quella più intima per cortesia fatemela vivere da solo.
Spero che Roberto sia soddisfatto della mia risposta
e vorrei ringraziarlo per avermi dato l'opportunita di mettermi
in discussione, d'altra parte anche questo è KARATE-DO.
Davide Rizzo