Spesso vi pongo dei quesiti che rimangono inascoltati per la maggior parte di voi, avevo chiesto un'analisi sulla figura del Maestro in questo momento in cui la società "regala tutto" o "vende tutto" anime, corpi, menti.
Niente ha più valore, tutto ha un prezzo, dove la figura Mitica del Maestro, anche quello delle nostre Elementari, scompare ( i miei me li ricordo tutti!) dietro la "paura di essere" dietro la "paura di apprendere".
Dove conta solamente "succhiare" l'altro, "rubare" all'altro solo perchè si "paga l'ora di lezione" dove tutto è merce di scambio ma... una volta: "
l'allievo diventava "discepolo" e doveva servire per anni il suo Maestro, andargli a prendere l’acqua, tagliargli la legna, pulirgli la casa, finché quello gli dava un’indicazione, gli insegnava qualcosa, lo faceva parte di un segreto. La maturazione non avveniva apprendendo il segreto ma durante il difficile percorso che lo portava a meritarsi il segreto."
In questi anni di pratica ho compreso che:
Più faccio karate, più sto dentro la cosa e più mi evolvo;
Ho capito che devo respirare la stessa aria del mio Maestro Shirai compreso e che devo ricordare sempre i principi di lavoro del Maestro Kase;
Ho capito che bisogna sempre essere in prima fila, davanti a tutti perchè tutti vorrebbero essere al tuo posto li, dove sei tu vedi e aprezzi tutto, il Maestro vede e aprezza, sa che sei dei "suoi" sa che apprezzi quello che ti dona;
Ho capito che bisogna seguire SEMPRE tutto, che il piatto che ti viene offerto ti nutre anche se non l'hai ancora capito;
Ho capito che non si deve mancare ad una lezione (
non un allenamento come pensano in molti ) perchè il Maestro ad ogni lezione vede chi c'è e si domanda perchè non ci sei tu;
Ho capito che ad ogni lezione il Maestro si dona;
Ho capito che alla fine tutto è pratica e sudore, che tutto è sacrificio, un piacevole sacrificio;
Ho compreso che quando ho coniato la parola
KUJIKERUNA non l'ho fatto a caso ma era un'indicazione precisa di lavoro per quanti seguono;
Ho capito che solo la morte può togliermi l'anima ma, se riesco a far passare qualche cosa di mio anche ad un solo allievo io avrò assolto al mio compito e onorato la mia esistenza, se poi gli allievi diventano due o tre meglio.
Sarà comunque uno l'UCHI DECHI perchè in questa via le cose preziose contano più della vita del Maestro.
Poi però alla fine il tutto si riduce al saper fare e all'amore di trasmetterlo!
Poi chi c'è c'è! e chi non c'è pazienza.
Un grande maestro scrisse:
"Il saper fare è legato al conoscere con precisione.
Nell'antichità la precisione era simboleggiata
da una freccia che colpisce il bersaglio.
Si conosce qualcosa perchè lo si è colto con precisione,
lo si comprende per ciò che è, con il cuore,
e quindi lo si può enunciare e manifestare con la luce interiore.
Quando si conosce relamente, si sa cosa fare.
La decisione è giusta, l'atto efficace e la vita possente...."
Kan Bai
Davide Rizzo