In piedi da Sx: Sergio - Alessia - Irene - sara - Massimo
In seiza da SX: Antonio - Francesco - Anna - Davide - Donato - Chika - Susy
La giornata è stupenda un bel sole, un’aria frizzantina e io, come al solito parto da casa felice della giornata che mi aspetta.
Piazza San Marco è vuota, stupenda, senza turisti, le mercerie vuote, il silenzio è rotto dallo spasmodico ticchettio dei tacchi di una ragazza tiratissima, forse dell’Est, magari ha passato la serata in discoteca e adesso il meritato riposo, lei…. Io invece rammento a me stesso che oggi sarà una giornata speciale come sempre del resto e mi fa venire in mente Monica che oggi non ci sarà per il compleanno del babbo.
Il Karate è mistero, diceva il Maestro Kase, quanta ragione, mistero perché ti accompagna alla ricerca di te stesso, mistero per la persona che scopri dentro di te, mistero perché senti nettamente e vivi serenamente l’energia che emana tutto il tuo corpo e che si concentra nel tandem.
Cammino, anzi, passeggio, Venezia è la mia città mi piace guardarla e vederla in tutti gli aspetti che alle volte mi sfuggono, arrivo in Starda Nuova cappuccino e cornetto buonissimi, arrivo a Sant’Alvise e mi dicono. “ ma …. Sig. Rizzo non doveva venire alle 9.00? Sono solo le 8.20, non importa, aspetterò!”
Arriva Donato quasi sempre preciso e puntuale, arriva anche Francesco freschissimo e sempre con il suo sorriso stampato in faccia, già, Francesco che dopo una breve pausa ha trovato il modo di ricominciare al di la dei treni orari e datori di lavoro, anche questo è il mistero del Karate.
Arrivano tutti, anche se le assenze si notano ma non importa anche questo è il mistero del Karate.
Tutto si manifesta nel momento in cui accade.
Dopo una decina di giri decido di iniziare subito la lezione e la decido semplice visto che il livello degli atleti va da gialla a verde con esclusione dell’unica cintura nera rimasta a sudare con questo caldo.
Studio della posizione, studio del trasferimento del peso, attacco, uso del kime, uso dell’anca e atteggiamento mentale.
Occhio diritto - Sguardo penetrante deciso - Posizione - Stabilità - Kime e uso del Ki.
I bambini dopo un primo momento di panico iniziano a macinare così gli adulti concentratissimi. Passano circa 30 minuti di Kihon facile e complesso allo stesso momento.
Poi applicazione di kihon Kumite basato sullo studio del sanbonzuki. Sara e Sergio si incasinano un po’, ma anche Irene e Alessia non scherzano ma non è questo il motivo il motivo è scoprire il mistero del karate, scoprire e capire perché lo pratichi anche se faticoso e in alcuni momenti frustrante.
Poi inserisco alcuni passaggi presi in prestito dalle tecniche IAI ( Tecniche di Kumite camminando) funziona. Antonio inizia a pensare a qualche trucchetto per colpire l'avversario ma comprende che è meglio desitere.
IAI ti fa capire proprio che devi agire con immediatezza solo nel monento in cui si manifesta l'intenzione dell'avversario, con Donato facciamo vedere e l'esempio sembra chiaro al primo momento ma poi, come spesso accade, applicarlo è tutt'altra cosa. I bambini prendono molto sul serio questo passaggio, Massimo fa entrambe le parti e poi messo alle strette ha la reazione giusta ( uno/due veloce determinato e costante) bene, mi dico così va bene, hanno capito, bello!
Quando poi passiamo ai kata inizio proprio a divertirmi, Omote, Ura e Kono di Taikyoku, poi Bunkai Kumite ma solo figurato. I bambini a questo punto sono un po’ tutti esplosi e anche qualche adulto.
Alla fine passano 2,40 a fare; una bella foto, e poi con un piccolo gruppetto tutti a pranzo da Gigi al Sempione ma anche qui la lezione sul mistero continua con Donato che vuol fare lo psicologo a tutti i costi, con Anna che vorrebbe buttare la discussione sulle numerose mail di questi giorni, Chika che segue con orecchio attento tutte le discussioni ma che probabilmente non riesce ancora a capire completamente tutto nella nostra lingua, Andrea, il papa di Sergio che con la sua professionalità ci insegue nei discorsi con Donato, proprio un bel mistero di discussione che viene dissipata dalle saggie parole di Gigi che interpellato sottolinea che il nostro, io e suo, karate ha avuto una grossa parte di Addestramento, mentre con l’insegnamento di Luciano anche la qualità si è evoluta il che va di pari passo con il mio modello di insegnamento ma evidenzia che al giorno d’oggi nessuno vuole più fare fatica per ritrovare se stesso e riscoprire la propria essenza. E io inizio a pensare che chi c’è fa chi non c’è perde una occasione.
Oss e grazie a tutti genitori, atleti e a qualcuno che ci guarda da un’altra parte.
Davide Rizzo