Mi è stato
chiesto di pubblicare l'email spedita per cronaca del Trofeo Toplino
ai Soci del Centro cosa che con grande piacere rendo reale.
Venezia 18 Maggio 2003
Al ritrovo, ore 8.00, ci ritroviamo con Michele, Giacomo e Marta,
i partecipanti al Trofeo Topolino 2003!
Si parte, e tra una chiacchera e l'altra troviamo anche il tempo
di sbagliare strada, colpa di MASSIMO! che non si era preoccupato
di verificare e studiare il percorso (
se
sempre colpa dei altri!) ritrovata la giusta via arriviamo
comunque in orario al pallazzetto di Caorle.
I bambini sono felici ma da subito capiamo che c'è un po
di ritardo e di disorganizzazione, sta di fatto che la gara anzichè
iniziare alla 10.00 inizia alle 11.00.
Marta da una parte, Giacomo e Michele dall'altra vengono divisi
nelle competenti fascie di età. Marta trova subito compagnia
e inizia a chiaccherare, per fortuna! penso io, anche perchè
l'attesa si fa snervante per tutti, soprattutto per chi come noi
non gareggia e deve passare il tempo in mezzo a un "casino"
bestiale.
La gara inizia fra il vociare incessante di bambini, genitori,
nonni, zii, cugini, zie, e fratellini magari più piccoli.
Da Prima inizia Michele, buona la prima e seconda prova che però
non lascia margine di vittoria, neanche Giacomo ce la fà,
manca un po di grinta dovuta forse, anzi quasi sicuramente, alla
stanchezza dell'attesa.
I ragazzi mi sembrano comunque contenti dell'esperienza fatta.
Tocca a Marta, pensa, fa il tifo per gli altri, li incita a fare
meglio, che tipa! Le sue due prove fanno capire al Maestro che
il lavoro da fare sulla giovane allieva è ancora da inziare,
la grinta c'è, la voglia di far bene anche. Manca un po
la tecnica, il tallone e soprattutto, per tutti, il tempo del
kata.
Capire il tempo è capire
il flusso di energia, Ki, che circola dentro ognuno di noi.
Ridendo e scherzando arrivano le 13.20, i ragazzi ritirano i
premi e ci salutiamo, il fratello di Giacomo dorme, il cane è
distrutto e ha una fame da lupo anche se è di un altra
razza! non me ne voglia Donatello ma proprio non ricordo di che
razza è.
Ci stiamo accomiatando ma subito arrivano gli altri due tesori
del Centro, Marco e Nicolò, anche per loro una attesa snervante,
tant'è che ad un certo punto decidiamo di consolarci con
due piadine, io, Massimo e Marta siamo cotti ma mangiamo le nostre
piadine consolandoci con gli splendidi occhi della ragazza che
ci serve ste piadine, calde, piene di prosciutto e formaggio,
le coke sono freschissime e Marta, per nulla imbarazzata dalla
presenza di estanei, ci da dimostrazione del suo teikioku eseguito
scalza fra i gabbiani che la circondavano.
Bella cosa vedere un aquila fra i gabbiani.
Peccato che i due falchi non se la sentano di esibirsi.
Massimo torna a casa e dopo uno straziante, ci vediamo in palestra,
se ne va. Rimaniamo solo noi adesso e i giochi si riaprono.
Nicolò alle 18,30 inizia la sua prova ma per lui non
c'è sorte, nonostante l'ottima prova caratterizzata da
una grande volontà di vendicare la gara andata male del
suo rotvailer (
no so se go scritto
giusto, sti cani ga tutti nomi strani!!) non si qualifica
per la vittoria. Peccato, la grinta c'era, la volontà di
vincere anche la tecnica non era male ma il fattore .... x è
sempre presente.
Marco, fantuin, è prorpio ultimo, alle 19.10, è
cotto, ma ha un bagliore oggi Marco, una grande prova quella di
Marco, sicuramente un salto di qualità e uno scatto di
orgoglio per Lui che alle gare si è sempre presentato come
un intimidito dalla situazione "gara".
I punteggi ottenuti sembrano dare la speranza di almeno un terzo
posto ma ahime anche per lui niente medaglia per solo qualche
decimo comunque.
Ma la soddisfazione è tanta.
Bravo Marco , bravi tutti in verità, bravi perchè
alla fin fine sono dei bravi ragazzi che usano la propria energia
e il proprio sapere per stare bene fra di loro.
Un particolare ringraziamento per la pazienza ma soprattutto per
la comprensione a tutti i genitori, ad Antonello e signora, alla
mamma di Michele, a Massimo, a Claudio e ad Enrico per la compagnia
che mi ha fatto nel lungo ed interminabile pomeriggio.
Davide Rizzo