" Per trovare le perle
della saggezza occorre immergersi nelle profondità e smettere
di rimanere in superficie giocando con le ondine e negando
l'esistenza delle perle"
" Così il nobile si volge verso la propria persona
e coltiva il proprio carattere"
I
KING.
Kata significa forme fondamentali, ed è una
sequenza di movimenti eseguiti con un certo atteggiamento mentale,
solenne, come un rito.
D'altronde la parola Kata deriva dal radicale
sanscrito "
RITI "
che significa " Andare verso o Ritornare alla fonte"
. Per l'uomo questo sta per andare verso la propria fonte originaria.
Verso il Divino. In effetti l'accezione giapponese del termine
KATA traduce un corpus di tecniche , azioni codificate grazie
alle quali sono state fissate conoscenze più vaste. In un arte
marziale sono sempre presenti due aspetti : uno esterno ed uno
interno.
La via
ESTERNA
è quella obbligatoria tramite la quale ogni pratica deve passare,
mentre vi sono aspetti che rimangono nascosti alla maggioranza
dei praticanti, quel qualcosa in più che si intuisce che c'è ma
al quale è difficile accedere; L'aspetto
INTERNO costituisce il vero punto di arrivo di un Arte Marziale,
ed un vero Maestro non mostrerà mai una
via facile e senza
fatica.
La pratica rimane l'essenza.
Nell' I KING,
libro dei mutamenti e libro sacro della divinazione Cinese viene
detto:
" Propizie
e perseveranza ..." " Perseveranza reca salute "
... " Così il nobile quando scopre il bene lo imita "
. " Propizia è attraversare
la grande acqua ".
Anche nella letteratura Italiana, se si vuole
un altro spunto , Dante Alighieri ha mostrato chiaramente nella
Divina Commedia i principi ed il senso della Via.
Occorre attraversare le torbide acque dell'
Acheronte dice Dante ed aggiunge :
"
Lasciate ogni speranza voi che entrate" Significando
che occorre prepararsi spiritualmente e seriamente per iniziare
il viaggio ( Cammino - Do ) che dagli Inferi, dal livello di esistenza
più basso, dominato dagli istinti incontrollati porterà alla salvezza,
alla realizzazione dell'essenza non solo materiale dell' uomo.
Per far ciò, occorre tutta la nostra energia
e la guida di un Maestro;
qualcuno
che sappia guidare ed indirizzare correttamente al momento opportuno.
Ritornando al kata bisogna dire che esso non
è l'opera della stessa persona, ma il condensato di un sapere
Tradizionale;
esso rappresenta
l'Eredità
sottile degli antichi; è un codice gestuale esoterico che
permette di immergersi in noi stessi. Si può pensare ad esso come
ad un rebus gestuale, che rende necessario un attento e quanto
mai profondo lavoro di ricerca e de codificazione tecnica, un
lavoro interpretativo preciso che permetta di scoprire il preciso
significato di ogni singolo gesto.
Per far ciò occorre, lo ribadiamo, un iniziato,
che dia, al momento opportuno, una chiave di comprensione che
apra alcuni orizzonti e permetta di evitare interpretazioni sbagliate.
Attualmente a causa della diffusione di massa del karate, difetti,
errori, incompetenze nella trasmissione della loro essenza, i
Kata, vengono troppo spesso percepiti nella loro forma esteriore;
come una sorta di concatenazione di movimenti codificati che assomigliano
helas! nel migliore dei casi vagamente ad una danza guerriera.
Ciò è vero, per fortuna solo in parte, come
è vero che praticare il kata a questo livello dopo un certo numero
di anni diviene poco interessante e stimolante. La via del Guerriero
dice C. Castaneda deve avere un
CUORE
(non preacrobatica, lazzi e sollazzi
sperimentali nonché salti mortali, quelli lasciateli ai politici
che sono bravi su tutti i piani: sagittale, frontale, orizzontale
e sich! immaginativo).
Guardando il mondo della natura si osserva
la danza del maschio e della femmina nel periodo dell'accoppiamento,
e questa danza o rito è un Kata, il Kata della vita il Kata dell'amore,
attraverso il quale la specie si perpetua. Grazie a questo Kata
e/o rito, la coppia entra in sintonia, tutto l'essere vibra su
un onda diversa, due soggetti entrano in comunicazione profonda
con la loro essenza,
Cambiano Ritmo.
Uno dei significati profondi del rito,
del Kata, è quello di far vibrare l'essere su un ritmo differente.
Prosegue!
Oss
Luciano Puricelli